Nell’arte canora lo strumento è il proprio corpo, quindi la perfetta conoscenza e padronanza tecnica dei “meccanismi” che regolano l’emissione della voce è necessaria per un buon risultato. Ogni altro strumentista si rende conto di quando il proprio strumento ha dei piccoli difetti, e sa dove e come intervenire per sistemare le cose: accordatura, vibrazioni, intonazione. Tutto ha una soluzione, che lo strumentista conosce. Allo stesso modo, cantare non vuol dire semplicemente e solo emettere dei suoni ben definiti, ma significa anche controllare molti altri parametri: espressione, dinamica, volume, etc…

Un pianista, per ottenere suoni forti, schiaccia i tasti con più forza, in modo da rendere più violenta la percussione del martello sulla corda; per eseguire i suoni “portati” avvicina, tramite il tasto, il martello alla corda, per diminuirne la rincorsa di percussione: tutti procedimenti e tecniche che richiedono la conoscenza dello strumento nei dettagli. Dita, tasti , leve, martelli, corde.

Nello strumento del cantante questi meccanismi hanno altri nomi: respirazione, fiato, diaframma, sostegno, laringe, palato, etc…

Da tutto ciò premesso, è nata l’esigenza di dar vita ad una struttura che si occupi a 360°, ed in modo esclusivo, della tecnica del canto. Il risultato finale che si vuole ottenere, è quello di creare una figura artistica e professionale, completa, competitiva, in grado di confrontarsi con successo con i diversi aspetti che in questo settore si presentano. Per quanto riguarda, invece, coloro che decidono di fare del canto un momento personale di relax o di stacco dalla routine quotidiana, con esigenze meno impegnative, il cammino sarà meno rigoroso, ma comunque diretto verso un approfondimento più cosciente dell’argomento.